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Silvia Lanfranchi, the quiet coach

Silvia Lanfranchi, the quiet coach

Sono Silvia Lanfranchi, Attivatrice di ricchezza interiore e coach di business imperfetti per professioniste creative che vogliono sentirsi libere, sicure e ben pagate con un business autentico e sostenibile.

Smetti di sentirti in colpa perché ti fai pagare e guadagna bene con passione e integrità

Denaro

Indice dei contenuti

  • Conversazioni sul farsi pagare per il proprio lavoro
  • Il denaro non esiste
  • Più soldi del necessario per vivere
  • Il paradosso del gratis
  • L’importanza di farti pagare bene
  • Serve aiuto?
  • Articoli correlati
  • 5 libri sui soldi che devi leggere
  • Perché farti pagare bene aiuta anche le tue clienti
  • Meditazione “Manifesta la tua nuova realtà”

Oggi partiamo da due conversazioni inventate – ma neanche troppo – perché derivano da considerazioni che mi sono accadute durante call individuali, o in video che ho visto in giro per il web.

Conversazioni sul farsi pagare per il proprio lavoro

“Ma Silvia, il mio lavoro è una “chiamata”, lo faccio perché ci credo davvero, credo che il risultato del lavoro con me possa cambiare la vita delle persone, ci credo davvero, come posso farmi pagare per questo? Mi sento una brutta persona se scelgo di guadagnarci, dovrei farlo gratis e mi sento in colpa se chiedo soldi, se ne chiedo tanti poi non ne parliamo! Io vorrei fare tutto gratis!”

Oppure…

“Silvia, il mio lavoro mi piace un sacco, è un lavoro in cui mi diverto, che mi viene super facile, a volte non mi sembra nemmeno di lavorare: come faccio a sentirmi etica e allineata se decido di vendere quello che faccio? Là fuori ci sono persone che lavorano davvero, che faticano, io mi sento in colpa a guadagnare bene da un divertimento!”

Il primo caso può essere vero per chi fa la coach, o qualsiasi professione d’aiuto, anche nel mondo della salute (penso a dietiste o personal trainer); il secondo caso può essere vero per chiunque faccia arte (illustratrrici, pittrici, scrittrici, ma anche interior designer).

Ti spiego perché devi metterti in testa che guadagnare bene dal tuo lavoro è imprescindibile, e devi smetterla di sentirti in colpa ogni volta che ti fai pagare o dici il prezzo del tuo prodotto, servizio o opera d’arte.

Il denaro non esiste

Parto con un assunto un po’ shockante: il denaro non è reale, come il tempo. Entrambi non esistono in natura, sono un’invenzione dell’uomo per rendere la convivenza fra esseri umani più facile e più ordinata.

Il tempo è una convenzione che ci siamo dati.

I soldi sono una convenzione che ci siamo dati perché a un certo punto il semplice baratto non funzionava più: la società era diventata così complessa che capire cos’era equo scambiarsi per pareggiare le energie prodotte da due lavori diversi non era più fattibile. E così abbiamo inventato i soldi, e abbiamo iniziato ad attribuire agli oggetti o alle attività intellettuali valori monetari.

È evidente che purtroppo non c’è sempre eticità nel valore assegnato ai prodotti, ai servizi o alle attività dei lavoratori. Ma non è questo il posto dove parlarne.

Quello che voglio farti capire è che qualsiasi cosa tu produca – che sia un’opera d’arte o un’ora del tuo tempo spesa ad ascoltare un’altra persona per aiutarla – mentre la produci usi dell’energia, e quest’energia deve essere compensata, deve tornarti indietro, altrimenti si generano dei disequilibri.

I soldi ti fanno talmente schifo, ti sembrano talmente sporchi che preferisci essere ricompensata con una gallina, un’ora di consulenza, un braccialetto? Liberissima di farlo, ma devi essere certa al 100% che il conto energetico sia a zero, cioè che il tempo e le energie che hai messo in quello che hai fatto, siano pari al tempo e alle energie che ti tornano indietro.

Più soldi del necessario per vivere

Per come è fatto il nostro mondo, i soldi sono l’equivalente energetico che abbiamo stabilito come più equo e più facile da usare. E i soldi sono una cosa bellissima, perché ti rendono libera di farne quello che vuoi: anche sostenere chi lavora per fare in modo che i soldi diventino superflui, se è quello a cui tu tieni di più.

Avere soldi, e averne di più di quelli che ti servono per sopravvivere, ti permette di fare politica, o di sostenere politici che la pensano come te. Ti permette di fare volontariato, o di sostenere associazioni che portano avanti i tuoi valori o i tuoi interessi. Ti permette di offrire delle ore o dei prodotti “pro-bono”.

Avere più soldi di quelli che ti servono per sopravvivere ti libera anche creatività e spazio mentale: pensi in maniera ossessiva ai soldi quando non ti bastano per fare la spesa, mentre quando ne hai d’avanzo puoi liberare spazio mentale e creativo, perché la sopravvivenza non è messa a repentaglio, il cervello si sente al sicuro, e non è costantemente nella modalità “attacca, scappa, paralizzati”.

Il paradosso del gratis

Per come è fatto il nostro mondo, in cui spesso più una cosa costa e più ha valore, le cose offerte gratuitamente o a poco prezzo vengono percepite come di poco valore.

Il problema qual è? È che se offri qualcosa gratis il tuo cliente gli presterà minor cura, si impegnerà di meno e probabilmente otterrà un risultato minore o nullo. Se il tuo cliente si deve impegnare per mettersi da parte dei soldi per fare un percorso con te, quando finalmente potrà farlo lavorerà seriamente, col rispetto per quei soldi che ha faticato a mettere insieme, e otterrà un risultato che farà la differenza.

La trasformazione delle persone spesso avviene grazie alla transazione economica.

L’importanza di farti pagare bene

A meno che tu non sia ricca di famiglia, o abbia un partner che ti sostiene (e anche qui parliamo sempre di avere i soldi per la sopravvivenza assicurati), non puoi andare avanti a lungo a fare un lavoro che non è ben remunerato. L’artista spiantato è sicuramente un cliché affascinante, ma non so se augurare a qualcuno di vivere perennemente con l’ansia di dove dormire o di cosa mangiare l’indomani…

Se non guadagni abbastanza dal tuo lavoro, e non hai le spalle coperte in un altro modo, a un certo punto mollerai per cercare qualcosa che ti permetta di vivere dignitosamente e senza millemila ansie costanti. E a quel punto la tua “chiamata” andrà a farsi benedire, così come la possibilità di fare davvero la differenza nel mondo. Resterà amarezza, la sensazione “che nessuno ti ha davvero capito” e quella di non avercela fatta.

Fai pace con i soldi e inizia a chiedere quello che il tuo lavoro si merita: questo è il modo per cambiare il mondo come tu lo desideri.

Serve aiuto?

Se non sai che prezzo dare a quello che fai, se non vuoi mai parlare dei tuoi prodotti, se non sai gestire i tuoi soldi perché tanti entrano e tanti ne escono, se ti piacerebbe tanto vivere nell’abbondanza, dato che ti sei stufata di vivere perennemente nella scarsità, sappi che c’è luce in fondo al tunnel e io posso aiutarti con un corso disegnato su misura delle tue difficoltà col denaro.

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5 libri sui soldi che devi leggere

22/02/2024 · Leave a Comment

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Stai decidendo che non ne ha bisogno, che non se lo può permettere, che non le interessa.

Ma chi sei tu per decidere?

La vergogna di vendere viene dal pensare che stai TOGLIENDO qualcosa. Ma la verità è che stai DANDO: l’opportunità di risolvere un problema, raggiungere un obiettivo, migliorare la propria vita.

Una mia cliente mi ha detto: “Supero la vergogna perché penso a quanto posso aiutare”.

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Quindi oggi fai una cosa:
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2. Il reminder per bere: ci appoggio la borraccia e ogni 20 minuti mi ricorda di bere. Funziona.
3. Il microfono per registrare il mio podcast: non è fancy ma fa il suo dovere
4. Odio il mouse, ma amo il mio trackpad, anche per le sue funzioni segrete e magiche.
5. Il Macbook che a inizio anno a sostituito il precedente dopo 4 anni di onoratissimo servizio, e che mi fa di nuovo lavorare speditissima 
6. La tastiera Bluetooth (non originale) con un rapporto qualità prezzo spaziale
7. L’iPhone 13: ero scettica, lo ammetto. Ma nessun telefono mi è durato 5 anni senza fare mezza piega
8. Gli auricolari bluetooth di quest’anno: li uso talmente tanto che ne cambio un paio all’anno!
9. Li desideravo da un sacco e ora li ho anch’io!
10. Sulla scrivania ci vuole una buona lampada: questa è dimmerabile e si può scegliere anche il calore della luce
11. e 12. Il portatile è attaccato a un monitor esterno da 24” con il retro bianco (il retro dei monitor nero mi fa orrore) appoggiato su uno stand di acrilico trasparente.

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Ti è mai capitato di aprire il quaderno per fare Ti è mai capitato di aprire il quaderno per fare journaling e... blocco totale?

Foglio bianco, penna in mano, e nella testa solo: “E ora cosa scrivo?”

Il journaling non è solo scrivere a ruota libera. Ci sono tantissimi modi diversi per svuotare la mente, e te ne condivido ben 5 nell’ultimo episodio del podcast.

Il mio preferito? Le liste che fanno brillare l’anima.

Non parlo delle solite liste di cose da fare, ma di liste come ad esempio:
✨ I tuoi viaggi dei sogni
✨ Le cose che ti fanno sentire potente
✨ Quello che ami di te in questo momento

Non servono frasi perfette o spiegazioni. Bastano anche solo due o tre parole per ogni punto. È immediato, è liberatorio, e ti sorprenderai di quello che verrà fuori.

Nel podcast ti racconto anche delle altre 4 tecniche super creative.

Perché ricorda: prenderti cinque minuti per ascoltarti davvero è già un atto di amore verso te stessa. Il self care non sono solo creme e massaggi, ma anche questo.

Trovi tutto nell’episodio 206 del mio podcast “Mettiti comoda che parliamo di soldi”: lo trovi su tutte le piattaforme
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