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Silvia Lanfranchi, the quiet coach

Silvia Lanfranchi, the quiet coach

Sono Silvia Lanfranchi, Attivatrice di ricchezza interiore e coach di business imperfetti per professioniste creative che vogliono sentirsi libere, sicure e ben pagate con un business autentico e sostenibile.

Le domande strategiche per vendere di più (e meglio)

Business

domande strategiche vendere di più

Indice dei contenuti

  • Vendere senza manipolare: perché scegliere il metodo Quiet Selling
  • Domande aperte: capire per vendere
  • Domande chiuse: confermare e consolidare
  • Domande a doppia scelta: evitare la manipolazione
  • Il potere dell’ascolto attivo
  • Il questionario conoscitivo: un filtro efficace
  • Conclusione: vendere ascoltando
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  • Le mie strategie di vendita per il 2025

Quando si parla di vendita, spesso pensiamo a strategie complesse e persuasive. Ma cosa succede se ti dicessi che il vero segreto sta nelle domande? Vendere in modo quiet significa comprendere i bisogni del cliente senza forzare, creando un dialogo autentico. In questo articolo ti spiego come fare le domande giuste e quali errori evitare per vendere di più e meglio.

Vendere senza manipolare: perché scegliere il metodo Quiet Selling

Il metodo Quiet Selling parte da un principio fondamentale: vendere non significa manipolare, ma aiutare il cliente a prendere consapevolezza dei propri bisogni. In un’epoca in cui i clienti sono sempre più consapevoli e informati, la vendita tradizionale basata sul pressare il cliente finché non acquista non funziona più. Invece, fare domande in modo strategico permette di instaurare una relazione di fiducia, fondamentale per una vendita duratura.

Domande aperte: capire per vendere

Le domande aperte sono strumenti preziosi per esplorare i bisogni e i desideri del cliente, perché non pongono limiti alla risposta e permettono al cliente di esprimersi liberamente. Un esempio di domanda aperta potrebbe essere: “Qual è il principale ostacolo che stai affrontando in questo momento?“. Questa semplice domanda permette al cliente di riflettere e descrivere la sua situazione, offrendoti informazioni preziose per capire come aiutarlo.

Le domande aperte sono particolarmente utili all’inizio della conversazione, quando l’obiettivo è comprendere il contesto del cliente. Inoltre, aiutano anche la persona a prendere consapevolezza della propria situazione, aumentando la motivazione ad agire. Ricorda: l’ascolto attivo, cioè ascoltare senza interrompere e stando totalmente in ascolto, è fondamentale in questa fase. Lascia spazio al cliente per esprimersi e mostra un ascolto attivo.

Domande chiuse: confermare e consolidare

Le domande chiuse, al contrario, richiedono risposte brevi, generalmente un sì o un no. Sono utili per confermare le informazioni e dare ritmo alla conversazione. Un esempio? “Ti va di procedere con il prossimo step?“. Utilizzare domande chiuse ti permette di verificare se hai compreso correttamente ciò che il cliente ha detto e di avanzare nel processo di vendita.

Tuttavia, fai attenzione a non abusare di questo tipo di domande, perché potrebbero dare l’impressione di un’interrogazione. Alternale con domande aperte per mantenere un equilibrio.

Domande a doppia scelta: evitare la manipolazione

Le domande a doppia scelta offrono al cliente due opzioni, come ad esempio: “Preferisci essere contattata lunedì o mercoledì?“. Queste domande vanno usate con attenzione, perché rischiano di manipolare la risposta, soprattutto se il cliente non ha ancora espresso chiaramente la volontà di acquistare.

L’errore più comune è dare per scontato che il cliente abbia già deciso di comprare. Evita frasi come: “Quindi paghi oggi o domani?“, se il cliente non ha ancora dato il suo consenso. Un uso consapevole di queste domande ti aiuterà invece a rispettare il processo decisionale del cliente senza risultare invadente.

Il potere dell’ascolto attivo

L’ascolto attivo è il cuore della vendita quiet. Significa non solo sentire ciò che il cliente dice, ma comprendere e riflettere su quanto espresso. Durante una conversazione di vendita, pratica l’atteggiamento del “gatto di marmo”: ascolta in silenzio, senza esprimere giudizi o interruzioni. Questo atteggiamento permette al cliente di sentirsi accolto e compreso.

L’ascolto attivo richiede pratica, soprattutto se tendi a voler rispondere subito o riempire i silenzi. Prenditi il tempo di assimilare ciò che viene detto, e rispondi solo quando il cliente ha finito di parlare.

Il questionario conoscitivo: un filtro efficace

Se come me non ami le call conoscitive, il questionario di candidatura a un percorso può essere un’ottima alternativa. Puoi inserire domande strategiche per capire se il cliente è pronto ad acquistare, e se è la persona che si allinea meglio con la tua offerta. Ad esempio: “Quali sono i tuoi obiettivi principali nei prossimi sei mesi?“. Questo strumento ti permette di lavorare solo con persone realmente motivate, evitando perdite di tempo: chi non è pronta a compilare il questionario, lo trova troppo lungo e complicato, probabilmente non è stata pronta a lavorare con te. Io uso il questionario di candidatura nei miei percorsi di mentoring, e per realizzarlo uso Tally, un tool gratuito versatile e piacevole da vedere (Google form è così brutto!)

Conclusione: vendere ascoltando

Vendere non è convincere, ma aiutare. Il metodo Quiet Selling ti permette di instaurare una relazione autentica e duratura con i tuoi clienti, rispettando il loro processo decisionale. Ricorda: fai domande aperte per esplorare, domande chiuse per confermare e usa con cautela le domande a doppia scelta.

Concentrati sull’ascolto attivo e lascia che il cliente si senta protagonista della conversazione. Così facendo, la vendita sarà una naturale conseguenza di un dialogo autentico.

Vuoi approfondire? Ascolta l’episodio completo e scopri tutti i segreti del metodo Quiet Selling!

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Ti è mai capitato di aprire il quaderno per fare Ti è mai capitato di aprire il quaderno per fare journaling e... blocco totale?

Foglio bianco, penna in mano, e nella testa solo: “E ora cosa scrivo?”

Il journaling non è solo scrivere a ruota libera. Ci sono tantissimi modi diversi per svuotare la mente, e te ne condivido ben 5 nell’ultimo episodio del podcast.

Il mio preferito? Le liste che fanno brillare l’anima.

Non parlo delle solite liste di cose da fare, ma di liste come ad esempio:
✨ I tuoi viaggi dei sogni
✨ Le cose che ti fanno sentire potente
✨ Quello che ami di te in questo momento

Non servono frasi perfette o spiegazioni. Bastano anche solo due o tre parole per ogni punto. È immediato, è liberatorio, e ti sorprenderai di quello che verrà fuori.

Nel podcast ti racconto anche delle altre 4 tecniche super creative.

Perché ricorda: prenderti cinque minuti per ascoltarti davvero è già un atto di amore verso te stessa. Il self care non sono solo creme e massaggi, ma anche questo.

Trovi tutto nell’episodio 206 del mio podcast “Mettiti comoda che parliamo di soldi”: lo trovi su tutte le piattaforme
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