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Silvia Lanfranchi, the quiet coach

Silvia Lanfranchi, the quiet coach

Sono Silvia Lanfranchi, Attivatrice di ricchezza interiore e coach di business imperfetti per professioniste creative che vogliono sentirsi libere, sicure e ben pagate con un business autentico e sostenibile.

Scopri cos’è il “Weekly Reset”, la routine della domenica che salva la settimana (e la sanità mentale)

tempo

weekly reset routine domenicale silvia lanfranchi

Indice dei contenuti

  • Perché il weekly reset funziona davvero
  • La mia formula in tre fasi: Review, Reset e Ready
    • Fase 1: Review – Celebrare e registrare
    • Fase 2: Reset – Fare pulizia mentale e digitale
    • Fase 3: Ready – Preparare il terreno per una settimana fluida
  • Il segreto è nella flessibilità (non nella rigidità)
  • Quanto tempo ci vuole davvero a fare il weekly reset?
  • Il tuo weekly reset personalizzato
  • Preferisci ascoltare? Clicca play

Il weekly reset è una pratica di organizzazione personale che sta conquistando sempre più persone: si tratta di dedicare del tempo, solitamente la domenica sera, per fare il punto della settimana appena conclusa e prepararsi per quella successiva.

Ma perché questa routine funziona così bene? La risposta è semplice: riduce il carico mentale e il numero di decisioni che dobbiamo prendere durante la settimana, permettendoci di iniziare il lunedì con maggiore chiarezza e serenità.

In questo articolo ti spiego come strutturare il tuo weekly reset personalizzato, partendo dalla mia esperienza e dai benefici concreti che ho sperimentato dedicando solo 30 minuti della domenica sera a questa pratica.

Perché il weekly reset funziona davvero

Il punto non è diventare delle macchine della produttività perfette, il punto è regalarsi la libertà di non dover prendere mille piccole decisioni quando siamo già stanche.

Pensa a tutte le volte che ti sei trovata davanti al frigo alle 19 senza sapere cosa cucinare, o che hai perso 15 minuti al mattino a scegliere un allenamento quando ne avevi solo 20 a disposizione. Ecco, il weekly reset elimina proprio questi momenti di stress inutile.

Come dico sempre: abbiamo un numero limitato di decisioni da poter prendere ogni giorno, non possiamo sprecarle in cose che potevamo organizzare prima.

La mia formula in tre fasi: Review, Reset e Ready

Ho strutturato il mio weekly reset in tre momenti distinti, ognuno con il suo scopo preciso. Ti porto passo a passo nel mio processo, così puoi adattarlo alla tua vita.

Fase 1: Review – Celebrare e registrare

La prima cosa che faccio è celebrare tutto quello che ho portato a termine nella settimana. Lo so, sembra banale, ma quanto spesso ci fermiamo davvero a riconoscere quello che abbiamo fatto? Io prima di fare il weekly reset non lo facevo mai!

Scorro la lista delle attività completate e mi do una bella pacca sulla spalla: magari è stata una settimana in cui ho fatto meno cose di lavoro ma più per la famiglia, o viceversa. Non importa: ogni cosa ha il suo valore.

Poi registro velocemente com’è andata la settimana dividendo tutto in tre parti:

  • Le vittorie: vendite, cose belle successe, posti visitati, persone viste. Tutto quello che rientra nelle vittorie, piccole o grandi.
  • Le sfide: le difficoltà che ho avuto, ma che vedo come sfide, non come sconfitte. Se sono riuscita a risolvere qualcosa di particolarmente difficile, mi segno anche quello.
  • I pensieri per la settimana prossima: cosa ho già in testa riguardo ai prossimi giorni.

Appoggiare su carta (o su Notion, nel mio caso) le cose che ho in mente di solito le ridimensiona: è incredibile come certi pesi si alleggeriscano solo scrivendoli.

Fase 2: Reset – Fare pulizia mentale e digitale

Questa è la fase in cui faccio proprio pulizia, sia mentale che pratica.

Sistemo le cose rimaste in sospeso: ho una sezione che chiamo “brain dump” dove scrivo velocemente tutte le cose che so di dover fare per non perdermele. La domenica è il momento perfetto per smistare tutto questo e assegnare una categoria a ogni attività.

Faccio ordine digitale: chiudo le 16mila tab del browser che ho tenuto aperte “per ricordarmi una cosa”, svuoto la cartella download, sistemo gli screenshot del telefono: può sembrare poco, ma questa pulizia digitale mi alleggerisce la mente in modo incredibile.

Gestisco le attività scadute: guardo tutto quello che nella settimana non sono riuscita a fare e decido: lo elimino perché non lo voglio più fare, oppure lo sposto alla settimana successiva? Spesso è illuminante perché mi rendo conto che certe cose posso anche eliminarle senza problemi.

Fase 3: Ready – Preparare il terreno per una settimana fluida

Questa è la parte che davvero mi cambia la settimana: mi preparo concretamente per i prossimi giorni.

Creo la nuova settimana sul mio sistema di organizzazione e controllo che tutte le attività ricorrenti siano al loro posto: quelle cose che fai tutte le settimane come programmare i contenuti, editare il podcast, fare il bucato, innaffiare le piante.

Piano i workout della settimana: vado su YouTube, apro le mie playlist e scelgo gli allenamenti che farò ogni giorno. Al mattino, quando sono ancora rimbambita, saprò già esattamente cosa fare senza perdere tempo prezioso a scegliere.

Se fatichi con la routine del movimento, ho dedicato un episodio intero a questo tema.

Decido il menu settimanale: pranzi e cene per tutta la settimana, considerando se sono da sola, con mia figlia o anche con Davide. Da questo menu tiro fuori la lista della spesa e il lunedì so esattamente cosa comprare.

Il segreto è nella flessibilità (non nella rigidità)

Attenzione: tutto questo non significa diventare rigide o perdere la spontaneità! Se una mattina dovrei fare pesi ma ho dormito male, cambio; se mi arrivano le mestruazioni e non ho forze, adatto; se qualcuno mi invita a cena, non dico di no perché “ho già la cena pronta”.

La pianificazione mi dà libertà, non prigioni: preferisco essere flessibile dopo aver pianificato, piuttosto che avere troppa libertà di scelta sul momento. Quella non è libertà, è stress travestito da libertà.

Quanto tempo ci vuole davvero a fare il weekly reset?

All’inizio mi ci voleva un’oretta buona, ora in 30-40 minuti faccio tutto.

Potresti pensare: “Ma è domenica, 30 minuti sono preziosi!” Ti capisco perché è uno dei motivi per cui ho resistito a lungo dall’applicare il weekly reset alle mie abitudini, ma ora questi 30 minuti sono un regalo incredibile che faccio alla me del lunedì mattina e di tutta la settimana. A volte li faccio dopo cena la domenica, magari con un po’ di musica di sottofondo: non è un’attività che mi richiede il 100% della concentrazione, ma è sicuramente un’attività che mi salva la sanità mentale.

Il tuo weekly reset personalizzato

Non devi copiare esattamente il mio sistema: l’importante è trovare la tua versione del weekly reset, quella che funziona per la tua vita e i tuoi ritmi.

Magari tu non hai bisogno del menu settimanale perché mangi spesso fuori casa, o non ti serve pianificare i workout perché vai in palestra. Perfetto: adatta il reset alle tue esigenze.

La cosa fondamentale è dedicarti quel momento di pausa, riflessione e preparazione che ti permette di iniziare la settimana con più serenità e meno decisioni da prendere all’ultimo minuto.

Come sempre, fatto è meglio che perfetto. Anche se il tuo weekly reset durerà 15 minuti invece di 30, anche se non riuscirai a farlo tutte le domeniche, sarà comunque un regalo prezioso per te stessa.

Preferisci ascoltare? Clicca play

23/09/2025 · Leave a Comment

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Ti è mai capitato di aprire il quaderno per fare Ti è mai capitato di aprire il quaderno per fare journaling e... blocco totale?

Foglio bianco, penna in mano, e nella testa solo: “E ora cosa scrivo?”

Il journaling non è solo scrivere a ruota libera. Ci sono tantissimi modi diversi per svuotare la mente, e te ne condivido ben 5 nell’ultimo episodio del podcast.

Il mio preferito? Le liste che fanno brillare l’anima.

Non parlo delle solite liste di cose da fare, ma di liste come ad esempio:
✨ I tuoi viaggi dei sogni
✨ Le cose che ti fanno sentire potente
✨ Quello che ami di te in questo momento

Non servono frasi perfette o spiegazioni. Bastano anche solo due o tre parole per ogni punto. È immediato, è liberatorio, e ti sorprenderai di quello che verrà fuori.

Nel podcast ti racconto anche delle altre 4 tecniche super creative.

Perché ricorda: prenderti cinque minuti per ascoltarti davvero è già un atto di amore verso te stessa. Il self care non sono solo creme e massaggi, ma anche questo.

Trovi tutto nell’episodio 206 del mio podcast “Mettiti comoda che parliamo di soldi”: lo trovi su tutte le piattaforme
Seguimi su Instagram @socialmediabiondina
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