Il periodo intorno a Natale non è solo il periodo in cui penso a regali e pranzi in famiglia, è il momento in cui mi piace guardarmi indietro e vedere com’è andato il mio piccolo business nell’anno che sta finendo: amo leggere e fare le review di fine anno! I bilanci non mi fanno paura: ho imparato che ogni cosa, se guardata con la giusta prospettiva, può essere d’insegnamento. Quest’anno ne ho trovate ben 17, mica male!
Se vuoi guardare il post anziché leggerle, clicca sul video, altrimenti passa oltre e le trovi sotto!
Le 17 cose che ho imparato nel 2017
- Il tempo libero e il self-care pagano. Nel 2017 mi sono ammalata molto meno e, toh! Che caso!, solo in periodi di forte stress, quando la lista di “Devo fare” diventa un incubo. Per fortuna ormai accade di rado: sono diventata bravissima
- Che lavorare sempre seduta non fa bene né a me né al mio metabolismo, quindi l’anno prossimo mi attrezzerò per avere un appoggio per il pc ad altezza occhi e alternare lavoro seduta a lavoro in piedi. Sogno questa, ma probabilmente mi accontenterò di questo, anche perché non saprei bene dove infilare la prima.
- Che parlare in pubblico è stancante ma è una figata, soprattutto se il pubblico che mi ascolta è composto dalla mia cliente ideale. Per l’anno prossimo voglio continuare, ma massimo un intervento live al mese.
- Che se mi chiamano dalla sede di Facebook per farmi un’intervista e poi mi invitano alla loro convention internazionale dedicata ai piccoli business, allora sono brava! Il problema è che dovrei crederci da sola e ogni giorno, non solo quando me lo ricorda qualcun altro. Ah, l’autostima signora mia!
- Che non tutto va come deve andare, ma che un fallimento non è la morte di nessuno. Mi riferisco al business collaterale delle foto stock che ho lanciato a fine 2016, e ho poi lasciato andare a metà 2017: non ha funzionato, ho capito il perché, continuare a intestardirmi mi avrebbe portata lontana da altri obiettivi quindi ciao!
- Che ho creato un piccolo business anche per non fare cose che non sento nel mio profondo. Il primo esempio sono le foto stock, altri esempi sono il corso sul challenge che non riproporrò l’anno prossimo perché non me ne sono innamorata io per prima, e il fatto che con l’anno nuovo scomparirà la “Power Hour”: preferisco accompagnare le persone in percorsi più lunghi e strutturati, come Social Media Star o il Salotto, per vedere le trasformazioni complete che riesco a generare insieme alle mie clienti.
- Che devo riflettere a mente fredda e mettere un po’ di distanza fra me e le decisioni di business e formazione. A volte mi innamoro delle mie idee e vado avanti come un ariete senza fermarmi a riflettere sui pro e contro di una scelta, e mi è capitato di perdere sia tempo che soldi. Nel 2018 voglio ponderare meglio le mie scelte e magari “dormirci su” prima di decidere seguendo la pancia.
- Che sta cosa della parola dell’anno è un giochino divertente ma per me è un po’ fine a se stesso. La parola del 2017 era “Leggerezza” e non l’ho sentita come un faro, non mi ha guidata in tutte le mie scelte, e nonostante questo sono comunque soddisfatta di quello che ho fatto e di com’è andato quest’anno, delle emozioni che ho provato. Nel 2018 quindi non avrò una parola dell’anno, mi basteranno la Vision e la Mission del mio business e della mia vita, che ho molto chiari.
- Che se mi fisso su qualcuno e su quanto sia verde il suo giardino, diventa in un attimo un’ossessione e mi blocco lì: questa persona cresce e io perdo tempo a guardare la sua crescita, i suoi successi, e a non coltivare i miei. Quest’anno ho quindi usufruito delle simpatiche funzioni “smetti di seguire” dei Social per smettere di guardare cosa fanno gli altri. In fondo il detto “Non confrontare il tuo inizio con la metà del percorso di qualcun altro” non l’ho certo inventato io!
- Che “Open” di Agassi è IL LIBRO. Insegna a non mollare, a trovare uno scopo e soprattutto che noi non siamo le nostre sconfitte. Vai subito a comprarlo e regalati la lettura in queste vacanze.
- Che andare al mare di mattina per tutta l’estate, quando c’è poca gente e il mare è un tavola blu aiuta a creare ricordi di calma e relax a cui attingere nei periodi di tensione e stress fisico ed emotivo.
- Che ci sono un sacco di persone che mi stimano e mi “conoscono” da lontano: è bellissimo e fa bene al cuore. Oltre che all’autostima (vedi punto 4)
- Che fare video ed editarli mi piace un sacco, anche se a volte mi impappino perché non so cosa dire e l’editing mi porta via ore. Il 2018 sarà quindi l’anno dei video su YouTube (buongiorno Silvia, ben arrivata nel mondo dei video), mentre l’idea di lanciare un podcast per il momento resta in cantina. Perché (segue al punto 14)…
- Non posso fare tutto solo perché lo saprei fare. Amo la tecnologia, amo smanettare, se trovo un tutorial riesco a fare tutto quello che voglio, ma non è necessario farlo per forza, non devo dimostrare niente a nessuno, a me per prima. Posso delegare quello che non è strategico, e soprattutto posso decidere di non fare qualcosa.
- Che devo piantarla di iper-pensare e di trovare uno scopo (soprattutto) di businesss a tutto quello che faccio. L’esempio pratico? La fotografia! Da quando ho chiuso il sito di foto stock, ho avuto una specie di rifiuto, non ho più preso in mano la reflex: non è lavoro quindi è perdita di tempo, cosa ne devo fare delle foto che scatto? Ma col cavolo Silvia! Non è lavoro, ma sei brava a fotografare, ti perdevi rilassata dietro l’obiettivo o davanti al pc a editare, quindi rinizia a farlo per te, o comunque trovati un accidenti di hobby creativo, ne hai bisogno.
- Che sono un gufo e non un’allodola, anzi probabilmente sono un ghiro, dato che mi alzerei tardi e andrei sempre a letto presto.
- Che sono sana, felice e ho creato un business sano, felice e perfetto per me.
Insomma, il bilancio di questo 2017 è positivo e mi auguro che il 2018 vada pure meglio!
Tu ti sei fermata a riflettere sull’anno appena passato? E il bilancio com’è? Raccontamelo nei commenti!
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