
Oggi parliamo di denaro e di rapporto col denaro. È un argomento che mi piace, di cui leggo volentieri e di cui parlo senza remore, per cui penso sia arrivato il momento di farlo anche qui sul blog nell’ottica del “Parliamo di soldi perché diventi normale parlare di soldi, e soprattutto fare soldi con serenità”.
Come hai visto nell’ultimo post sulla review, ogni mese mi prendo del tempo per fare serenamente i conti, ma qualche anno fa non avrei certo scelto “serenamente” come aggettivo per questa attività.
Fino a pochi anni fa guardavo il mio estratto conto il meno possibile e con una mano sugli occhi, e quando mi sono separata non mi potevo permettere nemmeno l’avvocato: me lo ha pagato lo Stato grazie al Gratuito Patrocinio (le mie e le tue tasse vanno anche a sovvenzionare servizi essenziali come questo. W le tasse!).
Il lavoro sul mio rapporto col denaro è iniziato il giorno del mio 40esimo compleanno: il primo passo è stato un percorso di coaching, che mi ha aiutato a scavare dentro di me, dentro i miei ricordi e a migliorare il mio rapporto col denaro.
Ma non è finita lì, perché quello sulle convinzioni e il rapporto col denaro è un lavoro costante, sicuramente intrigante, e non sempre il percorso che fai è lineare: impari a riconoscere i segnali, i campanelli di allarme, le frasi “cattive”, ma non è che queste scompaiono per magia dalla tua testa, soprattutto se te le sei dette o sentite dire per più di 40 anni.
Faccio ancora lo struzzo? Ovviamente no. Ogni lunedì apro il mio quaderno e segno quanto c’è sui miei conti correnti (ne ho 3 per gestire meglio i miei soldi, e te ne parlo meglio in questo freebie), ogni giorno segno ogni spesa che faccio e ogni € che entra, e alla fine di ogni mese riprendo il mio quadernino e faccio il bilancio fra entrate e uscite.
Ho letto diversi libri sull’argomento (fra tutti segnalo questo* e questo*), sto seguendo il Money Bootcamp, e ogni volta che trovo risorse online che parlano di rapporto col denaro non me le perdo.
I soldi sono passati dall’essere un argomento tabù, all’essere un argomento di cui parlerei per ore, e sono sicuramente un argomento di cui parlo spesso con le mie clienti e di cui scrivo nel blog o parlo nel podcast.
Grazie anche al Master in coaching, ho l’orecchio allenato a riconoscere frasi o lamentele sugli scarsi guadagni o i soldi che sembrano volatilizzarsi appena arrivano sul conto, e quando le mie clienti mi raccontano che la preoccupazione per i conti da pagare non le fa dormire di notte, o che una spesa imprevista le manda in totale crisi, mi riconosco in loro, so cosa provano: ho pianto anch’io sotto la doccia!
Ho capito con il tempo, lo studio e l’esperienza personale che non avere mai abbastanza soldi è un circolo vizioso che si può interrompere, basta aver voglia di impegnarsi per farlo.
Quello che sicuramente non funziona è colpevolizzarti: non sei un disastro, non hai sbagliato tutto. Stai solo sbagliando a organizzarti col denaro e a dare retta a frasi nella tua testa che non ti devono più appartenere. C’è rimedio a tutto e anche a questo, stai tranquilla.
Un esercizio per te
Chiudo questo primo post sull’argomento soldi con un esercizio che è alla base di qualunque percorso di consapevolezza sul denaro.
Prendi un foglio, prenditi almeno una mezz’ora per te e scrivi tutti i ricordi che hai a proposito del denaro: puoi partire dai discorsi che sentivi in casa da piccola quando i tuoi genitori parlavano delle spese che si potevano o non si potevano affrontare in famiglia, a frasi riguardanti le persone ricche in tv o nella tua cerchia di conoscenti, puoi ripensare alla tua prima paghetta, a quando hai speso i tuoi soldi in maniera sconsiderata e te ne sei pentita 5 minuti dopo, al dente che si rompe proprio quando hai il conto in rosso che più rosso non si può e non sai come pagare il dentista, alla frase avvilente che ti ha detto il tuo capo quando hai chiesto un aumento… scrivi, scrivi e scrivi, e magari fra 2 giorni prenditi del tempo e scrivi ancora i tuoi ricordi.
Capirai che finora ti sei comportata coi soldi in un certo modo perché pensavi in un certo modo. Ora che hai preso consapevolezza di questi pensieri, però, lasciali andare: dove stai andando non ti servono più.
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