
2 anni fa mi sono iscritta contemporaneamente alla B-school e al Money Bootcamp: sono partita con entusiasmo nello studio, e poi mi sono arenata perché “life happens”, la vita non è perfetta, ma piena di “cose da fare” e di casini.
Mi spiego meglio: la mia idea da brava studentessa era quella di mettermi lì ogni giorno dopo pranzo con tablet e taccuino, seguire le video lezioni e fare gli esercizi in ordine e regolarmente. Immagino tu abbia già capito come è andata a finire: ho retto 15 giorni e poi ho mollato. Senza rendermene conto ero nella mentalità del tutto o niente: siccome ho pagato questo corso tantissimo (per i miei standard 2000€ di corso 2 anni fa erano davvero una bella cifra, e lo sono ancora adesso), e i soldi non crescono sugli alberi, per onorare il mio investimento e non avere la sensazione di buttare via i miei soldi, o lo studiavo al 100%, benissimo e perfettamente, oppure non studiavo nemmeno.
Al primo intoppo nella mia routine quotidiana, non riuscendo più a dedicarci mezz’ora al giorno, ho mollato del tutto. O tutto o niente. Il concetto del “fatto è meglio che perfetto” non era ancora arrivato nella mia vita, o perlomeno non avevo ancora capito come applicarlo anche alla formazione.
Poi sono arrivati i podcast, e mi hanno insegnato una cosa davvero importante: anche solo ascoltando mentre facevo altro qualche concetto mi restava in comunque in mente, e veniva fuori in modo in atteso quando ne avevo bisogno. Inoltre nulla mi vietava di fermarmi un attimo durante l’ascolto di un episodio per appuntarmi una citazione, un concetto, o un’idea che mi era venuta da quello che stavo ascoltando: ascolto i podcast col telefono, quindi ho sempre a portata di mano un modo per prendere note.
Ho sete di conoscenza e di contenuti, studiare mi piace tantissimo, e ho dovuto capire che con il mio stile di vita non posso più permettermi lo studio accademico e rigoroso, ma devo “accontentarmi” di uno studio meno perfetto, ma che si è rivelato altrettanto efficace. Come studio ora? Ascoltandomi e accettando l’imperfezione.
La mia routine di formazione
Al mattino quando mi alzo ho bisogno di fare colazione con calma, e possibilmente senza parlare troppo. Sono facilitata dal fatto che con mia figlia ci incrociamo per pochi minuti al momento della colazione, e anche che il mio compagno al momento non vive con noi tutti i giorni. Mi preparo la colazione, mi siedo, apro l’iPad, clicco play su un video-corso e seguo una o più lezioni, a seconda del giorno.
Prima di dedicare questo momento del mattino alla mia formazione, guardavo un sacco di video YouTube di crescita personale e di organizzazione: mi sembrava ok guardare video gratuiti mentre facevo colazione, mentre mi ero messa in testa che non potevo guardare lezioni per le quali avevo fatto un investimento. Se non è un blocco di mindset questo! Fra l’altro le cose che ascoltavo in quei video, o nei podcast, mi restavano in testa perfettamente!
A un certo punto ho finalmente aperto gli occhi e mi sono resa conto di questa trappola di perfezionismo (anche grazie a un discreto calcio nel sedere della mia coach di quel momento Francesca Zampone), e ho deciso di dedicare questo momento ai corsi che avevo acquistato.
Ogni mattina scelgo il corso di cui ho bisogno e lo seguo. Sì, ho un menu di corsi fra cui scegliere: quando dico che sono appassionata di tantissime cose non scherzo! Non riesco a concentrarmi troppo a lungo su un solo tema, mi annoierei a morte e perderei la motivazione. In questo momento, ad esempio, sto seguendo 5 corsi diversi che riguardano:
- fotografia mobile
- self-care
- mindset imprenditoriale
- organizzazione
Seguo il corso che ho scelto per quella mattina per 15-20 minuti, e poi parto con la mia giornata, con la testa piena di nuovi stimoli e riflessioni, e la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono per la mia crescita personale e professionale. Nel mio journal del mattino, spesso uso come prompts gli esercizi che mi vengono proposti nei vari corsi.
È possibile che io mi perda parte dei contenuti perché non li ascolto con tutta la mia attenzione? Certo che sì ma:
- Se il corso mi è sembrato stimolante o interessante, è mio e posso rifarlo quando mi pare
- Non ho perso troppo tempo dietro a un corso che magari si rivela meno interessante di quello che avevo sperato
- Sempre meglio che mi sia rimasto “attaccato” in testa un 60% di quello che ho ascoltato, anziché lo 0% che mi sarebbe rimasto se avessi aspettato all’infinito il momento perfetto da perfetta studentessa.
Abbraccia l’imperfezione e datti il permesso di lasciare andare il perfezionismo anche nella tua formazione: acquista quel corso che ti ispira, iscriviti a quella membership, magari proprio alla Mettiti comoda academy, e datti il permesso di imparare in modo più semplice: è così che si va avanti, a suon di piccoli passi e piccole abitudini, non per forza con cambiamenti enormi!
P.S. Vuoi sapere com’è andata a finire con la B-school e con il Money Bootcamp? I video della B-school li ho già guardati 2 volte e ho deciso che li riguaderò ogni anno verso marzo, in occasione della ripartenza annuale del corso.
Quelli del Money Bootcamp li ho visti tutti, ma dopo i primi moduli seguiti rigorosamente in ordine, ho iniziato a saltare da un video all’altro, seguendo il “money block” del momento, e faccio allo stesso modo gli esercizi: mi girano le scatole per un pagamento inaspettato? Cerco il video che parla di quel problema, lo seguo, faccio gli esercizi e riparto. Inoltre seguo il gruppo Facebook dedicato agli iscritti al corso dove ogni giorno vengono fuori temi che mi toccano e mi fanno riflettere, e ogni mese seguo una delle 2 dirette. Ho fatto passi in avanti nel mio money mindset? Sì, enormi. Passi che non avrei potuto fare se avessi aspettato di seguire il corso in modo perfetto con video, carta e penna sottomano.
Mi resta attaccato quello di cui ho bisogno in quel momento. Fatto è meglio che perfetto.
Preferisci ascoltare? Allora clicca play!
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