
È molto facile, soprattutto se sei imprenditrice da poco, sentire che tu e il tuo business siete la stessa cosa: magari l’hai creato da una tua passione, ti ha aiutato o ti aiuterà a toglierti da un lavoro da dipendente che non ti piace tantissimo, ed è quindi assolutamente normale che ci sia questo legame fortissimo tra te e lui.
Quello che però vedo da molte clienti, e che succede spesso anche a me, è che c’è uno stretto legame tra la percezione di te come persona di valore, e quello che accade nel tuo business: un post va male? Un lancio non vende come speravi? Non stai guadagnando abbastanza? Prendi tutto ciò sul personale, come se questi “fallimenti” definissero il tuo valore come persona.
Ti capita mai di avere la sensazione di legare il tuo valore come persona al tuo lavoro? Probabilmente sì, sarà capitato anche a te, ma perché facciamo questa cosa totalmente inutile? E come possiamo smettere?
In questo episodio ti parlerò di come creiamo delle storie completamente inutili a proposito di quello che succede nel nostro business, in che modo questo non ci aiuta per niente a crescere nel business, e cosa fare per evitare di cadere in questi loop.
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Nota: in questo momento le trascrizioni sono automatiche e non editate, quindi potrebbero esserci degli errori. Spero ti siano comunque utili!
Ti capita mai di avere la sensazione di legare il tuo valore come persona al tuo lavoro? Probabilmente sì, ma perché facciamo questa cosa totalmente inutile? E come possiamo smettere?
In questo episodio ti parlerò di come creiamo delle storie completamente inutili a proposito di quello che succede nel nostro business, in che modo questo non ci aiuta per niente a crescere nel business, e cosa fare per evitare di cadere in questi loop.
Oggi voglio parlarti di come non prendere le cose sul personale nel tuo business, e iniziamo parlando del fatto che in realtà è molto facile sentire che tu e il tuo business siete la stessa cosa, perché magari l'hai creato da una tua passione, ti ha aiutato o ti aiuterà a toglierti da un lavoro da dipendente che magari non ti piace tantissimo, e quindi è normale che ci sia questo legame fortissimo.
Quello che però vedo da molte clienti, e che succede spesso anche a me, è che non so, ad esempio, pubblichi qualcosa sui social, non riceve l'apprezzamento sperabile, l'engagement che speravi, i commenti che volevi e la prendi sul personale, come se questa cosa dicesse qualcosa sul tuo valore come persona. Oppure lanci un'offerta, un prodotto che ti piaceva un sacco, lo sentivi profondamente allineato con chi sei, un prodotto in cui hai messo cuore, anima e questo prodotto non vende come ti aspettavi. E anche se l'offerta era completamente allineata con chi sei davvero, il fatto che non hai venduto, o non hai venduto quello che ti eri prefissata, ti fa dire che sicuramente c'è qualcosa che non va in te, che non sei brava abbastanza, che il tuo prodotto non era buono abbastanza, che la tua idea non era buona abbastanza, e che non avrebbe funzionato.
Una cosa su cui ammetto di tornare spesso anch'io nel mio viaggio di business, anche se piano piano finalmente sto migliorando, è il pensiero che io non sono la stessa cosa, non coincido con il mio business. Quando iniziamo a prendere decisioni in base al fatto che pensiamo che un certo risultato dei business ci potrà validare come persone, è in questo momento che le cose diventano difficili e ce le rendiamo difficili da sole, perché essenzialmente quello che tu butti fuori, il futuro del tuo business, quello che decidi di fare, è riferito al fatto che le persone validino la tua idea. Penso che la cosa più importante di essere un'imprenditrice e di crescere un business sia quella di avere una visione, una visione molto più grande, molto più in là della realtà attuale di quello che sta accadendo in questo momento.
A questo punto però tu potresti dirmi: “Ma Silvia, in un business abbiamo bisogno di persone che validino, quello che facciamo perché dobbiamo vendere, dobbiamo fare dei soldi col nostro lavoro”.
Ok, verissimo, dobbiamo mettere delle cose in vendita, vogliamo che alle persone queste cose piacciano e vogliamo qualcosa in cambio che sono di solito dei soldi, ovviamente perché non lo stiamo facendo gratis, lo stiamo facendo come lavoro, e in un business è necessario avere dei clienti che comprano quello che fai per guadagnare. Ma c'è una grandissima differenza fra costruire un business a lungo termine, che sia profittevole a lungo termine, che faccia delle vendite e che abbia dei clienti che comprano, contro il prendere delle decisioni sulla base giornaliera, sulla base dell'engagement che riceve un post, in base alle risposte che hai ricevuto a una certa mail, o basate su quante persone hanno aperto la tua ultima newsletter, o basate sul commento di una sola persona, un commento negativo di una sola persona sui tuoi post. Se ti fai condizionare, non dalla tua strategia a lungo termine, dalla tua visione a lungo termine, ma da quello che accade giorno per giorno non stai facendo del bene al tuo business.
C’è un'enorme differenza, che potrebbe essere anche molto sottile e molto difficile da vedere, ma in realtà c'è, ed è la differenza fra il costruire un business in modo strategico, cercando il modo, cercando di trovare il cammino che crea un fatturato sostenibile, e essere disponibili a guardare le cose da un punto di vista distaccato.
Quindi cosa succede quando metti qualcosa online e non riceve la risposta che ti aspettavi? Il primo risultato è che ti metti in discussione, ti metti proprio in discussione come persona, che è molto diverso dal guardarti con un occhio distaccato e strategico, perché è guardare al tuo business in un modo che è legato, collegato a chi sei tu in relazione al tuo business, e quando sei in questa posizione in cui tutto è collegato a chi sei come persona, al tuo valore come persona, quanto vali oppure no, quando sei così coinvolta personalmente ed emotivamente con il tuo business, diventa davvero difficile capire quali sono le cose su cui hai controllo, e come fare a separarle dalle cose su cui non hai il controllo.
Ti faccio un esempio per farti capire che cosa intendo sul guardare le cose in modo strategico da un punto di vista distaccato.
Diciamo che stai lanciando una Challenge gratuita, e questa Challenge tu l'hai pensata per far crescere la tua audience e per creare un po' di movimento prima del lancio di un prodotto a pagamento, quindi una classica Challenge: cosa fai? Devi promuovere la tua Challenge gratuita, quindi devi creare la landing page ragionando sul titolo che vuoi dare alla Challenge, che cosa scrivere in questa landing page, su che cosa puntare, in modo da convincere le persone a iscriversi. Quindi fai tutti questi ragionamenti e metti online la tua landing page e inizi a parlarne sui social, e un po' di persone cliccano sul link in bio e si iscrivono. Ma guardando le statistiche ti rendi conto che rispetto alle persone che visualizzano la pagina si scrive solo il 10%: molto probabilmente penserai che questa percentuale non vada bene perché dici “Cavolo, ma è una risorsa gratuita. Pensavo che si sarebbero iscritte più persone!”. E cosa succede? È un attimo che ti parte la tangente e pensi di non essere brava abbastanza, che non sai fare le cose, che fallirai, che non sei abbastanza brava... e via così.
Se parti con questa tangente che non ti aiuta, la prima cosa da fare è sicuramente essere gentile con te stessa, perché capita a tutti di avere questi pensieri negativi, di tanto in tanto, quello che ti aiuta ad avere più successo nel business è quanto ci metti a tirarti fuori da questo buco nero. Quindi una cosa può essere mettere tutto in discussione e arrivare a mettere in discussione anche la persona che sei, magari sto esagerando, magari no, oppure La scelta può essere di vedere le cose in un altro modo che non è mettersi gli occhiali da Pollyanna, per cui va tutto benissimo. L'altro modo potrebbe essere dire: “OK, ho creato questa landing page per questa Challenge, pensavo di aver scritto le cose giuste al posto giusto, ma le iscrizioni non sono quante mi aspettavo. Cosa posso fare? Potrei provare a cambiare alcune cose di questa landing page e vedere che cosa succede”. Non so, potresti decidere di cambiare il titolo alla Challenge, o il titolo della Landing page, cambiare alcune parti del testo e questi cambiamenti non vogliono dire nulla su di te, vuol dire semplicemente che ti dai il permesso di testare, di cambiare, di modificare, di darti un po' di tempo e vedere se questa piccola modifica ti aiuta ad aumentare la percentuale di conversione.
Puoi cambiare, dare un nome diverso alla sfida, cambiare la formattazione della landing page, cercare una nuova immagine, puoi decidere di fare dei piccoli cambiamenti strategici, e questi piccoli cambiamenti strategici non vogliono dire nulla su di te come persona. Non è che siccome la tua prima idea non era perfetta, non ti ha portato la quantità di persone che speravi, vuol dire che tu non vali niente, e il dover fare delle modifiche ti qualifica come fallita. Assolutamente no, ti qualifica come persona che si è fatta delle domande e va a modificare alcune parti e si dà il permesso di testare. Nessuno direbbe che il valore di una persona sta nei piccoli cambiamenti che apporta a una landing page, al sito, o a qualunque cosa che all'inizio non funzionava e poi magari potrebbe funzionare. Diamoci il permesso di modificare le cose, se vogliamo di sbagliare, non è detto che debba essere per forza buona la prima e sennò sei un fallimento, quando qualcosa nel tuo business, come una landing page, una sales page, un prodotto, non vanno come vuoi, non pensare subito che ci sia qualcosa di sbagliato in te: pensa semplicemente al fatto che hai un problema da risolvere.
Il fatto è che legare il tuo valore come persona al tuo lavoro fa sì che se i risultati non sono esattamente quelli che ti eri immaginata è un attimo infilarti nel film negativo, nella spirale negativa che comunque non è assolutamente né produttiva, né utile. Quindi, ripeto, sii gentile con te stessa, perché se senti rendi conto di essere finita in questo loop negativo - perché succede a tutti - prendila come una fase di crescita e di apprendimento su te stessa.
L'invito è quello di fare un passo indietro e chiederti: “Ok, cosa posso fare strategicamente qui?” In molte situazioni quello che ti risponderai sarà che ci sono delle piccole cose da modificare qui e lì.
Ma magari ti capiterà di essere un momento in cui stai lanciando un prodotto, hai già preparato tutti i copy, tutte le mail, tutte le pagine in anticipo, hai iniziato a pubblicare e a parlarne sui social, ma nessuno si sta iscrivendo a questo prodotto. In realtà hai ancora del tempo prima di chiudere il carrello, ma capita di dare di matto e di entrare nella spirale nera: quello che puoi fare in momenti come questi, che capitano, anziché lanciarti nella spirale nera e pensare che alle tue persone questo prodotto non interessa, che non piace alle persone, che tu non piaci, alle persone non piace quello che vendi, che le persone non ti daranno mai dei soldi perché non vedono il valore di quello che offri... Anziché farti trascinare in questi buchi neri, chiediti semplicemente: “Cosa posso controllare in questa situazione e che cosa posso fare per avere più fiducia e aspettare che le cose si risolvano?”
Quello che puoi controllare è sicuramente la parte strategica.
Quindi se hai ancora del tempo prima di chiudere il lancio, puoi mandare un'altra mail, puoi andare a modificare le mail che hai già preparato, puoi andare a rileggere o chiedere magari a qualcuno di rileggere la sales page e vedere se c'è qualcosa che non è chiaro che non lo convince.
Puoi scrivere alle persone che magari avevano manifestato interesse, ma non ti hanno ancora risposto. Quello che invece puoi fare per riacquistare fiducia e risolvere le cose sul piano mentale è sicuramente lavorare sul tuo mindset, quindi analizzati e cerca di capire che cosa stai davvero credendo. A che cosa stai davvero credendo in questo momento? Magari stai pensando che la tua offerta non è abbastanza valida. E quindi questa convinzione che cosa ti fa credere? Magari ti fa credere che non sai come vendere efficacemente: cerca di andare ancora più a fondo, a togliere strati per arrivare alla convinzione di fondo che potrebbe essere che credi di non essere brava abbastanza. A questo punto direi di prendere un journal, di sederti lì di fare degli esercizi e chiederti: “Ok, cosa posso fare, come mi voglio sentire anziché sentirmi cosi sfiduciata, disperata. Quali sono i pensieri o le emozioni a cui ho facilmente accesso in questo momento anziché il pensiero che non sono brava abbastanza?”. Magari potresti pensare che stai facendo del tuo meglio.
Ti invito quando cerchi di cambiare il tuo modo di pensare, di non passare da “Sono una disgraziata o non sono capace a fare nulla”, a “Sono fighissima e ho un sacco di successo”, perché molto probabilmente il tuo cervello rifiuterà questo tipo di pensiero perché molto lontano da quello che sta pensando in questo momento. Quindi trasforma il pensiero super negativo del “Non sono brava abbastanza, non ci riuscirò mai”, in “Sto facendo del mio meglio”. Nel pratico come trasformi questa cosa? Potresti ad esempio chiederti “Se io credessi davvero, che sto facendo del mio meglio, quali azioni intraprenderei in questo lancio adesso?”
Spero che questo esempio ti abbia aiutato a capire cosa succede quando sei strettamente collegata al tuo business, quindi quando una cosa che non va nel tuo business, ti arriva a far pensare che c'è qualcosa che non va dentro di te. Il primo passo è sicuramente renderti conto che questa cosa esiste, andare a scacciare l'automatismo per cui il business va male, io valgo poco e anche renderti conto di quanto questa separazione. Arrivare a separare il tuo valore da quello del tuo business può fare anche la differenza in come agisci ,non solo in come pensi, e pensare diversamente, quindi agire diversamente, porterà sicuramente a dei risultati differenti nel tuo business e molto probabilmente dei risultati migliori.
Questo è un aspetto su cui lavoro per me in prima persona e anche con le mie clienti, perché viene fuori quasi sempre. All'inizio soprattutto è normalissimo legare il proprio valore al proprio lavoro e ho notato anche i propri guadagni al proprio valore. Poi diciamo che un business sano spesso lo si lega a quanti soldi entrano, quindi se entrano pochi soldi il business non è sano e io non valgo nulla.
Quindi all'inizio è assolutamente normale che la persona è il business, siamo molto collegati, ma anche andando avanti magari non succede sempre, ma può succedere sotto lancio, magari un lancio che non sta decollando come vorremmo ed è un attimo che torniamo a farci i film negativissimi.
Datti però il permesso di avere la consapevolezza che devi chiedere a te stessa che cosa potrebbe essere diverso, come vorrei sentirmi al posto di sentirmi così, come potrei facilmente sentirmi meglio in questo momento, e cosa posso fare per agire in allineamento con questo sentimento che vorrei provare.
Ricordati che da un sentimento super negativo non si può passare ai fuochi d'artificio però, sicuramente c'è uno scalino un po' più in alto che ti fa stare un pochino meglio e ti aiuta a vedere le possibilità e delle soluzioni, perché quando sei in una spirale super negativa non riesci proprio a vedere le soluzioni, diventa un lavorio mentale, è come se ti portasse sempre giù, ma che come se fosse un gorgo marino che cerca di portarti verso il fondo, se riesci a fare un piccolo scatto in su sarà più facile davvero vedere una soluzione.
Altro aspetto che vorrei anche sottolineare sul fatto di prendere le cose sul personale, e sull'essere troppo legate come persone al successo del nostro business, è che tutti noi come umani abbiamo un bias di negatività. Viene tutto dal solito, cervello primordiale che per tenerci al sicuro doveva notare e ricordare molto più le cose negative delle cose positive.
Nell'esempio del lancio del Challenge che ti ho fatto prima, se c’erano oggettivamente delle cose che non stavano funzionando, perché magari non so ad esempio la landing page non era scritta benissimo, però accade che le imprenditrici abbiano dei pensieri un po' aggrovigliati e prendono le cose sul personale anche quando in realtà va tutto bene.
Ti faccio un esempio: hai un corso di gruppo, lo stai facendo, sta andando tutto bene. Le clienti sono contente e poi alla fine mandi un questionario finale, e c'è una cliente che sì, OK è contenta, però ti dà un piccolo feedback dicendoti che avresti potuto fare qualcosa di diverso, o qualcosa di meglio: c'è una persona che non è felice al 100% , è felice all'80%,. Molto probabilmente quello che accadrà è che tu leggerai questo feedback in un modo in cui in realtà non è stato scritto perché la persona molto probabilmente sta dicendo che ha amato il corso, si è trovata bene, ma c'è questa parte che avrebbe potuto essere ancora migliore, quindi in realtà non è negativissimo, è un Consiglio per migliorare ulteriormente, tipo il corso andava bene, per essere perfetto le sarebbe piaciuto avere anche questa cosa: lei non l'ha scritto con un intento super negativo. Molto probabilmente tu lo leggerai come “Questa persona ha detto che il corso fa schifo, e che si è pentita di esserti iscritta” sicuramente perché noi abbiamo un bias di negatività, quindi tendiamo a vedere le cose più negative di quello che sono, e a notare molto più facilmente le cose che non funzionano, le prove che noi non siamo abbastanza brave, di quanto riusciamo a notare, a ricordare le prove che tutto funziona e che stiamo facendo un gran lavoro perché le clienti sono felici. Ci ricordiamo molto più facilmente, magari appunto di una cliente che fa un'osservazione, nemmeno una critica, e ci ricordiamo molto di meno delle clienti che ci fanno i complimenti.
Per questo motivo, sia nel lavoro individuale con le mie clienti del mentoring che con le ragazze della Mettiti comoda Academy, cerchiamo di festeggiare insieme le cose belle che accadono il più spesso possibile, perché noi imprenditrice, alla fine cosa facciamo di lavoro? Spostiamo continuamente la nostra zona di comfort, proviamo continuamente cose nuove e questo per il nostro cervello è super spaventato, e quindi lui cerca sempre di tenerci al sicuro e lo fa guardando continuamente quali sono i rischi, e pianificando per gestire al meglio questi rischi. Se ti abitui però a celebrare qualunque cosa, bella, grande o piccola che ti accade, stai aiutando il tuo cervello a riscrivere i suoi pensieri, e a rassicurarlo. Tra l'altro ti accorgerai poi che le cose miglioreranno anche nel tuo business nel momento in cui inizierai a lavorare sulle storie che ti racconti costantemente come persona in base a quello che succede nel tuo business. Questo lavoro su te stessa di decostruire le storie che ti racconti di default, di Chiederti costantemente che cosa è vero, cioè se è vero per davvero, ti aiuterà a crescere e di conseguenza poi anche il tuo business andrà ancora meglio. Il lavoro da fare è anche quello, appunto, di imparare a celebrare, di imparare a guardare le cose positive, le cose belle e di continuare a riscrivere e a tenere traccia di quello che accade.
Purtroppo, te lo dico già, non è una cosa che farai una volta e basta, ma è una cosa da fare costantemente e soprattutto all'inizio, come ti dicevo, è normalissimo legare alla tua identità e te stessa al tuo business. Però ti invito ogni volta che questo accade, se ti rendi conto che il tuo valore come persona è molto legato al tuo successo sul lavoro, ti invito quindi a fare il lavoro che ti ho suggerito, in modo che piano piano vai a bloccare questo automatismo. Devi imparare a guardare il tuo business in modo distaccato e chiederti “Su che cosa ho il controllo, cosa posso cambiare o cercare di migliorare in questa situazione e che cosa devo lasciare andare e imparo ad affidarmi e su quali convinzioni devo lavorare per potermi fidare?”
L'esercizio da fare molto utile è anche quello di fare pratica e inventarti storie positive, perché sui film super negativi sei bravissima a farteli, sono sicura e non ti servono. Impara a farti dei film positivi, ad esempio mandi una newsletter e in questa Newsletter tu fai una domanda alle iscritte la mandi e nessuno ti risponde, che cosa potrebbe voler dire questa cosa? La prima cosa che probabilmente ti racconti è che “Ecco le persone iscritte non sono assolutamente d'accordo con me, non gli piaccio, si cancelleranno tutti, non venderò mai più e andrò in malora”. Oppure puoi scegliere di credere che le persone semplicemente sono molto occupate, o magari sono timide, e poi pensare a quello che fai tu: magari tu per prima non rispondi sempre a tutte le Newsletter che ti piacciono, anche se dentro c'è una domanda specifica, e anche se la persona che ti manda la newsletter ti piace un sacco e te le leggi tutte. Quindi come vedi è sempre una questione di scegliere quello in cui vuoi credere nel caso della Newsletter, e in realtà dappertutto.
Ci sarebbe anche una terza, una terza scelta che è quella di non dare alcun significato a quello che succede. Quindi il fatto che nessuno abbia risposto alla tua Newsletter non ha alcun significato. Peccato che questa opzione del “non significato” sia piuttosto utopica per il nostro cervello, perché come fa parte di noi in quanto umani, farci delle storie e dare dei significati alle cose che accadono. Però ricordati che il significato che dai alle cose è sempre una tua scelta, e tu puoi scegliere diversamente.
La morale della favola, quindi, è quella di non prendere le cose personalmente e se le hai già prese personalmente, chiediti quale alternativa potrebbe essere vera, e fai tutto quello che è necessario per imparare a separare il tuo lavoro da te stessa. E ricordati che se ti capita di dover fare dei piccoli cambiamenti strategici al tuo lavoro, sotto qualunque forma, questo non vuol dire nulla su di te o sul tuo lavoro. Anche in questo caso l'allenamento è tutto: più stai attenta e più lavori per notare le tue convinzioni, i pensieri che partono in automatico, più ci lavori per smontarle, più questo ti aiuterà a trovare delle idee per delle azioni pratiche per migliorare il tuo business e più questo aiuterà il tuo business a crescere
Quando, nonostante tutto questo lavoro che magari appunto fai, però ci sono quei giorni in cui la vedi brutta, la vedi male e la prendi sul personale, come ti ho già detto, sii gentile con te stessa, perché semplicemente sei umana e il costruire un business, secondo me soprattutto un business online, mette un sacco di cose sul piatto in ogni momento. Ed è davvero una sfida. Ed è per questo che secondo me, crescita personale, coaching, mentoring e crescita del business sono strettamente legati: non puoi pensare di avviare un business online e di farlo crescere senza lavorare su te stessa costantemente.
Ti lascio con alcune alcuni spunti di journaling da fare per aiutarti a sbloccare e a distanziarti dal tuo lavoro: pensa al significato che stai dando a una certa cosa, un avvenimento in questo momento, le domande sono:
- quale potrebbe essere un significato alternativo?
- Dove potresti fare delle modifiche dei cambiamenti nel tuo business?
- E dov'è che invece potresti lavorare sulle tue convinzioni?
- E come puoi agire in allineamento con la convinzione, con la nuova credenza che vuoi avere?
Fai un po' di Journaling su queste domande, e nota come questo tipo di domande ti aiuta ad andare avanti e a sviluppare al meglio il tuo business.
Queste domande ovviamente non basterà risponderci una volta, magari ritornaci una volta al mese, una volta ogni trimestre, ogni volta che noti che viene fuori un pensiero che lega il tuo valore come persona al tuo business, e impara piano piano a scegliere la versione migliore, il pensiero migliore ogni volta.
Lavorare appunto su queste convinzioni ti aiuterà a velocizzare le cose belle e a farle accadere di più nel tuo business, e fra l'altro diminuirà lo sforzo necessario per portare avanti il lavoro. E la cosa più importante è che ti farà essere più serena.

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